Chi sei? Te lo dice la tua VOCE
Un’antica pratica indiana, il Nada Yoga, ti aiuta a scoprire chi sei veramente dal tono della tua voce e a liberare, con il canto e con la musica, le emozioni represse.
Sei razionale o intuitivo, estroverso o timido, pigro o dinamico? La risposta è nella voce o meglio nella nota personale.
A ogni nota personale infatti corrisponde un tipo di personalità. Cosi’ il tipo RE è un curioso dotato anche di grande senso pratico, il LA ha la stoffa del manager, il SOL desidera fortemente un amore spirituale.
Lo dice il Nada Yoga, o yoga del suono, disciplina che utilizza la vibrazione del suono per aiutare l’uomo a migliorarsi. A metterlo a punto attingendo alle antichissime tradizioni dei Veda, i testi sacri indiani, è stato un maestro contemporaneo, Sri Vemu Mukunda, fisico nucleare e grande musicista indiano.
Coniugando i suoi studi scientifici con la tradizione millenaria del suo paese ha elaborato una lunga indagine sul corpo umano e le sue risposte fisiche e psichiche al suono, arrivando alla conclusione che ogni essere vivente è un suono.
A ciascuno la sua nota
Ogni essere umano, dice ancora Mukunda, raggiunta l’età adulta assume una vibrazione che lo distingue e lo rende nota unica e caratteristica del grande concerto cosmico. Scoprire quale è la propria nota personale (Tonica o Ground Tone) e come vibra dentro il corpo che fa da cassa armonica aiuta a riarmonizzare le energie per stare meglio dentro la propria pelle, nei luoghi e con le persone con cui si vive in tutti gli ambiti, in coppia, in famiglia, sul lavoro. Ma scoprire la propria nota personale vuol dire anche andare alla radice della personalita’, scoprirne lati oscuri, sorprendenti. Oltre alle parole infatti la voce nasconde in sè risonanze profonde di ciò che siamo quando siamo realmente noi stessi. E come il corpo anche la voce manda messaggi che vanno al di là delle parole. Basti pensare alla sola intonazione: rotta, spezzata, è spia di ansia o preoccupazione, mentre un tono rilassato, pacato o brioso trasmette sicurezza, calma interiore o allegria.
La scala delle emozioni
La voce dunque è spia di stati emotivi che, sempre secondo Mukunda, si possono collocare con precisione nei chakra, i centri energetici posti idealmente lungo la colonna vertebrale, dal coccige al centro della testa. Ogni chakra vibra a una frequenza sempre più alta man mano che si sale dalla base della colonna alla sommità del capo e si comporta un pò come le corde di una chitarra o di un contrabbasso. Le note più cupe, profonde vengono dalla corda che vibra più lentamente, quelle più acute dalla corda che vibra più velocemente. In pratica come si fa l’analisi della personalità con lo yoga del suono? La ricerca della nota personale si fa attraverso incontri individuali in un ambiente il più naturale e rilassato possibile. Alla persona si chiede di stare in silenzio per almeno 20-30 minuti prima della seduta, per favorire la concentrazione. Quindi, seduta comodamente davanti all’insegnante, l’interessato comincia a parlare di tutto quanto le passa per la mente mentre un frequenzimetro rileva le frequenze della voce. L’importante è concentrarsi sul proprio respiro e di volta in volta sui 3 punti precisi del corpo cioè l’ombelico, il centro del petto e la fronte dove hanno sede i chakra più importanti, quelli in cui vibra anche la nota cosmica. Entro mezz’ora, al massimo 45 minuti, si può individuare la nota dominante e fare un quadro della personalità. Questo lavoro di ricerca non è però cosi’ immediato e facile come sembra, perchè possono intervenire elementi di disturbo, per esempio squilibri nel fluire dell’energia della persona che impediscono, deviano o rendono faticosa l’identificazione della nota personale. Poichè questo rappresenta un momento di crescita interiore va guidato, pertanto è sconsigliato qualunque tentativo fai da te: utilizzare note improprie rilevate in modo casuale e approssimativo, può essere persino dannoso creando grossi squilibri nella persona.
Conoscere se stessi
Trasferito nella vita pratica che cosa si può scoprire con il Nada Yoga? Per esempio se abbiamo più attitudini ai lavori manuali o a quelli intellettuali, se siamo più autonomi o più dipendenti, se abbiamo la tendenza a essere severi con noi stessi o indulgenti, se siamo ipercritici o sentimentali. E nella vita affettiva se siamo inguaribili romantici in attesa del principe azzurro/Cenerentola o realistici che non si fanno troppe illusioni sulla disponibilità e sulla generosità dell’altro sesso. La ricerca della nota personale è solo il primo passo di un percorso di autoconoscenza molto affascinante. Cosi’ da voci disturbate, gole chiuse, respiri frenati, il terapeuta può scoprire che cosa non funziona e quindi aiutare a liberare le emozioni represse. Per la cura basta cantare o ascoltare musica da soli, in coppia o in gruppo. Il tutto sotto la guida di esperti di Nada Yoga che aiutano, attraverso tecniche di canto e di ascolto, a sbloccare le energie negative convertendole in energie positive. Un aumento del nostro stato di consapevolezza che ci preserverà anche da un utilizzo dannoso di suoni e musiche e sarà il nostro campanello d’allarme per evitare situazioni pericolose per la salute. Senza contare l’acquisizione di una miglior sensibilità musicale, di un maggior senso del ritmo e di una maggiore capacità di intonazione se si è stonati.
Guarire con la musica
Questo lavoro di scoperta del proprio strumento interiore ha effetti benefici anche sulla salute. Infatti, facendo vibrare i chakra secondo frequenze particolari, si stimolano gli organi e le funzioni corrispondenti, risvegliandone le energie. Non è certo facile trovare la vibrazione giusta per curare una certa zona del corpo perchè bisogna individuarne con esattezza timbro altezza e durata. Il canto carnatico è una musica che si modula sull’onda dell’espirazione, con effetti molto profondi a livello psichico ed emotivo. Non si basa sul nostro sistema musicale ma sulle 72 raga, che sono le scale indiane. I raga (in sanscrito significa emozione) sono alla base dei canti sacri legati ai vari momenti della giornata. Il potere curativo del suono era noto in tutto il mondo antico. Del resto il corpo umano è stato il modello per molti strumenti musicali, con tanto di manico (spina dorsale), cassa armonica (gabbia toracica) e corde (vocali).
Qual è la tua melodia?
Nella classica posizione del loto, a occhi chiusi è più facile raggiungere la concentrazione e il rilassamento che aiutano meglio a sintonizzarsi con la nota personale.
A ognuno dei 7 chakra corrisponde un tipo di musica. Cosi’ se una melodia ti piace significa che quel chakra ha bisogno di quella musica, se invece ti infastidisce vuol dire che ci sono problemi. Fai un check-up emotivo e musicale con le indicazioni di un esperto di Yoga del suono, che ti aiuterà a scoprire quale è la melodia che ti è più consona, insomma quella che ti fa star bene.
PRIMO CHAKRA: collegato all’energia vitale. Colore rosso. Governa il plesso sacrale e il coccige. Strumento: tamburo, batteria. Musiche corrispondenti: ritmi tribali. Se ti danno fastidio: non vivi bene nel tuo corpo.
SECONDO CHAKRA: è il chakra della sessualità. Colore arancione. Governa i genitali. Strumento: flauto. E’ stimolato da musiche che implicano movimenti del bacino tipo le danze sudamericane, salsa, merenghe, samba. Chi non le ama ha una sessualità repressa, fa fatica a entrare in relazione con l’altro sesso.
TERZO CHAKRA: è il centro della forza di volontà e dell’autoaffermazione. Colore giallo. Organi governati: il plesso solare. Strumento: pianoforte, violino, chitarra. Ritmi corrispondenti: brani solenni di musica classica tipo la “Cavalcata delle Valkirie” di Wagner o la “Quinta sinfonia” di Beethoven, rock dal ritmo incalzante. Chi le rifugge è timido, ha scarsa autostima.
QUARTO CHAKRA: è il chakra del cuore e del sentimento. Colore verde. Governa il plesso cardiaco e il timo. Strumento: la voce. Melodie romantiche, sentimentali, da Claudio Baglioni alla New Age passando per Chopin. Per chi desidera soddisfare la propria affettività.
QUINTO CHAKRA: è il chakra della gola, della parola, della comunicazione. Colore blu. Organo governato: la tiroide. Strumento: la voce. Lo alimentano le musiche universali di Mozart. Chi non le sopporta ha problemi di comunicazione.
SESTO CHAKRA: corrispopnde alla mente, all’intuizione, alla chiaroveggenza. Colore indaco. A livello fisico governa l’ipofisi. Strumento: tanpura, campane tibetane. Lo stimolano musiche da meditazione come canto gregoriano, canto indiano, Bach, free jazz.
SETTIMO CHAKRA: o della spiritualità. Colore violetto. Organo governato: l’epifisi. Strumento: arpa. La sua musica è il silenzio. Chi ne ha paura teme di entrare in contatto profondo con se stesso.
Ognuno di noi, secondo Sri Vemu Mukunda, vibra come uno strumento musicale risuonando in base a una delle 12 possibilità della scala cromatica: le 7 note base più le altre 5 note alterate o diesis. Possono risuonare in un punto qualsiasi delle tre ottave sonore in cui è diviso il corpo umano e cioè nell’ottava bassa, dall’alluce all’ombelico, nell’ottava media, dall’ombelico alle sopracciglia (il terzo occhio) e infine nell’ottava alta, dal terzo occhio al centro del capo (fontanelle). A ciascuna di esse corrisponde un tipo di personalità.
TIPO SOL: è la nota cosmica, della spiritualità. Chi appartiene a questa categoria è una persona tranquilla, armoniosa. Il suo compito: indicare la via verso l’infinito.
TIPO SOL DIESIS: freddo, cerebrale è diviso tra desiderio di concretezza e la spinta verso l’alto. Il suo compito: mediare tra energie spirituali e terrene.
TIPO LA: attivo, dotato di senso pratico e capacità organizzative, ha la stoffa del manager. Il suo compito: trovare lo spirituale nella quotidianità.
TIPO LA DIESIS: solitario, ambizioso desidera affermarsi attraverso lo studio e la ricerca. Il suo compito: ricercare per il bene dell’umanità.
TIPO SI: egocentrico, bugiardo anche con se stesso, a volte geniale, tende a prevaricare per desiderio di autoaffermazione. Il suo compito: imparare a essere più umile e più sincero con se stesso e con gli altri.
TIPO DO: generoso, idealista, compassionevole, armonioso. Il suo compito: ricordare che il Cielo può esistere anche sulla Terra.
TIPO DO DIESIS: artista e sognatore, auspica il ritorno a una vita semplice, naturale. Il suo compito: trasferire sul piano del reale i sogni più belli e le aspettative migliori del genere umano.
TIPO RE: concreto, stabile, consapevole dei suoi limiti e dei suoi pregi. Il suo compito: riconciliarci con la Terra che abitiamo.
TIPO RE DIESIS: dinamico, curioso, ma anche invadente. Il suo compito: seminare il dubbio, smuovere gli immobilismi.
TIPO MI: personalità forte, dominatrice fino alla prepotenza. Il suo compito: ridimensionare il suo Ego smisurato.
TIPO FA: intuitivo, può essere un sensitivo naturale. Il suo compito: mediare tra il rumore della quotidianità e il silenzio della preghiera e della meditazione.
TIPO FA DIESIS: socievole, amante della vita all’aria aperta, creativo in qualunque campo. Il suo compito: creare qualcosa di nuovo per l’umanità.>> sopra/top
di autore anonimo
LO YOGA DEL SUONO E LA MUSICOTERAPIA NADA BRAHMA
da http://digilander.libero.it/azyogaemusica/
Il simbolo OM. Rappresenta il Tutto e l’origine di Tutto.
E’ detto Nada Brahma: il Suono Creatore.
Il Nada Yoga, ovvero lo Yoga del Suono, è un aspetto dello Yoga che utilizza il Suono, i Mantra, la Musica al fine di raggiungere la meta dello Yoga:
l’integrazione della personalità e la realizzazione spirituale.
Yoga: l’integrazione della personalità
Sono state date molte definizioni dello yoga, ma “integrazione della personalità” è la più appropriata, perché si presta a varie chiavi di lettura. Era quella più usata da Swami Kuvalayananda, pioniere dello yoga scientifico e fondatore del Kaivalyadhama di Lonavla.
Alain Danielou definisce lo Yoga “la scienza della reintegrazione totale”.
L’essere umano è l’insieme di corpo, mente e anima; l’integrazione armoniosa di questi aspetti è dunque lo yoga. Per conseguire questo obiettivo, lo Yoga dispone di molte tecniche psicofisiche, che sono senza dubbio molto efficaci e importanti.
E’ necessario però comprendere che lo Yoga è uno stato di coscienza, un modo di vivere proteso verso l’unità, l’armonia, l’equilibrio.
Nel Bhagavad Gita, Krishna spiega ad Arjuna:
“Lo Yoga non è per chi mangia troppo e neppure per chi digiuna; non è per chi dorme troppo o per chi sta sempre sveglio; lo Yoga è la condizione di chi è equilibrato nelle attività quotidiane, nel lavoro e nel riposo. Questo Yoga distrugge i conflitti ed elimina la sofferenza.”
Da queste parole è evidente che lo Yoga non può essere solamente un insieme di tecniche, per quanto raffinate. Lo Yoga perciò è l’espressione di un’attitudine interiore di equilibrio, di una consapevolezza che abbraccia il mondo e l’universo intero nell’Armonia.
Le tecniche dello Yoga vanno perciò intese come uno strumento per ri-educare la mente e il corpo, per ritrovare la nostra attitudine interiore illuminata dalla pura consapevolezza.
YOGA DEL SUONO E MUSICOTERAPIA NADA BRAHMA
Introduzione
La cultura degli antichi Hindu è sorprendentemente ancora vitale nell’India odierna.
Da una parte la società indiana guarda al passato ed alla sua grande eredità culturale e spirituale,mentre dall’altra è proiettata verso lo sviluppo tecnologico che caratterizza il tempo in cui viviamo.
Il grande libro dei Veda, il testo che raccoglie l’antica sapienza, ha tramandato molti insegnamenti nei più svariati campi della scienza. Ciò che alcuni grandi esponenti nel campo della fisica sono giunti oggi ad affermare con i loro esperimenti di fisica nucleare, fu esposto molti secoli fa dagli antichi saggi, i Rishi dell’epoca Vedica.
I Veda sono composti da quattro libri: Rig Veda, Atharva Veda, Yajur Veda e il Sama Veda. E’ proprio da quest’ultimo, il Sama Veda, che trae origine la scienza del suono utilizzato come via di elevazione spirituale. Nel Sama Veda sono raccolti i canti liturgici, gli inni rivolti ai vari aspetti del Divino che si manifesta in infinite forme al fine di divenire accessibile ad ogni persona, secondo le sue capacità di comprensione.
Nelle Upanishad, letteratura immediatamente posteriore ai Veda. si trovano molti riferimenti al suono primordiale: OM (AUM). OM è detto anche Nada Brahma, cioè Suono Creatore. Intonando questo suono con attitudine interiorizzata e ricordando costantemente il suo significato, si giunge col tempo a realizzarne l’essenza spirituale e a trascendere le limitazioni della condizione umana.
Le origini e il significato della Musica Indiana
Le radici di quella che oggi viene chiamata Musica Classica Indiana si ritrovano nel Sama Veda e in altri testi di epoche più recenti dedicati agli aspetti tecnici della musica.
La musica in India è stata per lungo tempo utilizzata per lo sviluppo della mente e del corpo. Nella cultura indiana si ritiene che l’influenza della musica inizi già allo stato fetale e continui durante tutta l’esistenza, fino alla morte. Ascoltare la musica, cantare, oppure suonare uno strumento preparano tanto il corpo quanto la mente ad affrontare le difficoltà della vita ed infine a comprendere e ad accettare la morte con dignità.
Nella tradizione musicale indiana le melodie (Raga) e i cicli ritmici (Tala) possono provocare emozioni diverse, reazioni fisiologiche, agire sui fenomeni atmosferici, sono inoltre indicate in determinate stagioni o in differenti periodi del giorno o della notte.
Cosmogonia
Il Suono Creatore, nella tradizione cristiana il Verbo, è il mezzo indispensabile per la creazione del mondo:
SHABDA BRAHMA
LA PAROLA CREATRICE, SI MANIFESTA COME
SWAYAMBHU
COLUI CHE CREA SÉ STESSO
ESSO SI MANIFESTA POI IN TRE ASPETTI CON POLARITA’ MASCHILE E FEMMINILE
A (CREAZIONE) > POLARITA’ MASCHILE > BRAHMA – POLARITA’ FEMMINILE > MAHA SARASVATI
U (MANTENIMENTO) > POLARITA’ MASCHILE > VISHNU – POLARITA’ FEMMINILE > MAHA LAKSHMI
M (DISSOLUZIONE) > POLARITA’ MASCHILE > SHIVA – POLARITA’ FEMMINILE > MAHA SHAKTI
Per la manifestazione della vita nel cosmo sono necessarie queste tre forme di energia di creazione, mantenimento, dissoluzione che derivano tutti da SWAYAMBHU. La vita nasce dall’interazione di queste tre forze che, a loro volta, sono distinte in polarità maschile e femminile in reciproca armonia.
Nada Yoga
Il potere del suono, i suoi effetti sulle emozioni e la sua forza terapeutica e spirituale erano fenomeni conosciuti e praticati da tutte le antiche civiltà, come se fosse esistito un ceppo di origine comune a questa conoscenza.
La cultura che più ha conservato i tesori di questa scienza del suono è senza dubbio quella dell’India. Gli esseri umani, nel corso della loro lunga presenza sulla terra, si sono progressivamente allontanati dall’armonia che è all’origine della creazione. Ciò ha portato a rendere la condizione umana sempre più soggetta alla sofferenza e all’insicurezza e a dimenticare il vero senso dell’esistenza.
Per ritornare all’armonia originaria della creazione, l’essere umano ha a sua disposizione il suono OM: è il simbolo del suono creatore, Nada Brahma. Se ci si mette in sintonia con esso intonandolo correttamente, si può allora ritornare alla condizione originale, quando tutto fu creato all’inizio del tempo.
La pratica del suono OM produce effetti sul piano mentale e su quello fisiologico. Crea una condizione psicofisica favorevole all’introspezione, porta alla conoscenza di se stessi e a ritrovare la propria dimensione spirituale.
La musicoterapia Nada Brahma di Vemu Mukunda
In India esiste tutto l’impianto teorico musicale, codificato da secoli, riguardante l’uso dei suoni, melodie e ritmi collegati a stagioni, orari, stati fisici e psichici e a tutte le circostanze della vita dell’uomo e della natura, e la pratica musicale è saldamente fissata su questo sistema.
Vemu Mukunda è nato in una famiglia con una lunga tradizione musicale ed è lui stesso maestro di Vina, musicista e profondo conoscitore del patrimonio musicale Hindustano e Karnatico.
La sua formazione scientifica in Fisica Nucleare gli ha permesso di sviluppare l’attitudine a verificare sperimentalmente tutto quello che la millenaria tradizione musicale Hindu ci ha lasciato.
Il suo metodo terapeutico utilizza il suono come fenomeno vibratorio che può agire direttamente su specifici punti del corpo. Questi punti sono collegati a stati emozionali, quindi il suono utilizzato con attenzione può indurre modificazioni sia psichiche sia fisiche nella direzione desiderata.
La possibilità di indurre trasformazioni nel campo della materia rende questo metodo assai differente dalla moderna musicoterapia del mondo occidentale che, invece, impiega la musica prevalentemente come strumento di comunicazione, di gioco e di socializzazione.
Da qui nasce la necessità di ritornare alla fonte, a SHABDA BRAHMA, il Suono Creatore, con l’aiuto del Nada Yoga.
Il principio base del Nada Brahma Yoga, descritto nei testi Vedici, afferma che dapprima è necessario purificare la mente riportandola sotto controllo; quindi regolare le percezioni sensorie per avere una vita più armoniosa.
Successivamente è possibile irradiare vibrazioni sonore e utilizzare specifici passaggi e determinati movimenti musicali per permettere al paziente di curarsi da solo, aiutando l’autoregolazione dei vari sistemi dell’organismo.
Ottave nel corpo
La voce cambia in relazione alle diverse esperienze del momento e cambiano anche le sue frequenze. Normalmente la frequenza di una voce condizionata dai vari stati d’animo ha l’estensione di un’ottava musicale.
Questa è l’ottava centrale di una serie di tre ottave di risonanza che possiamo trovare nel corpo umano:
- ottava inferiore, dagli alluci all’ombelico
- ottava centrale, dall’ombelico al centro della fronte (occhio spirituale)
- ottava superiore, dall’occhio spirituale alla sommità del capo.
Nell’ottava centrale la tonica inferiore produce calma mentale e fisica ed è localizzata in corrispondenza dell’ombelico.
La tonica superiore porta serenità spirituale e richiama la consapevolezza in corrispondenza dell’occhio spirituale, al centro della fronte, dove idealmente guardano gli occhi incrociati verso l’alto.
Tutte le altre emozioni si collocano tra questi due punti e la frequenza della voce cambia man mano che la consapevolezza si muove da un punto all’altro del corpo.
Ascendendo dalla tonica inferiore a quella superiore, lungo lo spettro sonoro di un’ottava, si passerà attraverso 22 punti principali di energia emozionale, chiamati Nadi, che corrispondono ad altrettanti punti nel corpo, e la consapevolezza si muoverà da un’emozione all’altra.
Nadi e Shruti
Ogni giorno accumuliamo energie emozionali sia positive sia negative e queste possono rimanere bloccate a livello dei Nadi.
Questi blocchi emozionali, anche se a livello inconscio, danno origine a disarmonie mentali e fisiche. I 22 Nadi sono correlati a note musicali chiamate Shruti. Se le energie emozionali, bloccate in tali punti, possono essere raggiunte per mezzo di un attento uso delle note, allora le persone affette da turbe psichiche potranno convertire le energie emozionali negative in energie di pace, ed avvicinarsi alla comprensione delle cause dei loro problemi e a liberarsene, se è maturo il tempo per tale possibilità.
Tonica personale
Ognuno di noi possiede la propria nota base o tonica, che è la manifestazione sonora della nostra essenza profonda, che può essere determinata partendo dal suono della voce, mediante un particolare metodo di rilevazione.
La tonica personale può avere differenze di pochissimi Hertz, soprattutto in quelle culture che non utilizzano i sistemi temperati di accordatura. In occidente comunque l’influenza del nostro sistema musicale, che si avvale di frequenze relativamente fisse, organizzate intorno ai 440 Hz (corrispondenti alla nota LA dell’ottava centrale del pianoforte) favorisce, in generale, l’identificazione della tonica individuale con queste frequenze determinate. Così vi saranno persone con la tonica SOL, altre con la tonica SOL#, oppure LA, e così via.
In ciascuna frequenza si riscontrano precise caratteristiche psicologiche rilevate statisticamente su un’ingente mole di dati. Questo aspetto apre un nuovo campo di studio sulle tipologie umane e sulle modalità di relazione che scaturiscono dall’interagire di frequenze consonanti e dissonanti.
Dopo un’analisi accurata sull’effetto delle diverse note sul soggetto, si può creare una musica mantenendo la tonica personale come nota base dell’ottava. Lavorando sui punti di energia emozionale bloccata, è possibile influenzare i processi fisiologici e aiutare la mente a sciogliere le sue complessità.
La sillaba sacra OM (AUM)
Il canto di questa sillaba, secondo questo sistema, è assai differente dal modo in cui viene praticato oggi sia in Occidente sia in Oriente. Questa sillaba è un mantra e rappresenta anche foneticamente le tre forze che regolano l’Universo. Come i suoni musicali sono più da sentire che da capire, così i suoni dei mantra sono rivolti alla mente incondizionata e raggiungono il cervello senza aver bisogno di un significante. La vera base della terapia è liberare la mente dai condizionamenti ed entrare in contatto con la sua parte più primitiva. Non c’è intelletto, ma contatto con lo spirito puro.
A > BRAHMA > CREA
U > VISHNU > MANTIENE
M > SHIVA > DISTRUGGE
Il canto particolare di questa sillaba, secondo il metodo delle ottave che Vemu Mukunda ha riportato alla luce, è al tempo stesso strumento di diagnosi e mezzo di terapia e riequilibrio per eccellenza; la diagnosi può essere formulata solo grazie ad un ascolto attento del modo in cui il suono passa attraverso il corpo. Percepire le interruzioni del suono, le sue accelerazioni, le inflessioni e le sfumature che prende in corrispondenza di certi punti energetici è già l’inizio della terapia. Il suono del canto inizia a lavorare per riequilibrare i punti energetico-emozionali attraverso l’armonizzazione delle frequenze.
La globalità della persona è sintetizzata nella voce. Per questo è importante ascoltarla e conoscerla: comprendere e sentire a quale emozione è collegata una determinata frequenza è l’inizio del processo di trasformazione.
Trasformazione
Per comprendere lo Yoga del suono, è necessaria una pratica personale attenta e una raffinata sensibilità d’ascolto, non solo uditivo; come è stato già detto, bisogna sentire il corpo e sentire come il suono si sposta nel corpo, i punti risonanti, gli ostacoli, le oscillazioni di frequenza e tutte le sfumature che possono schiudersi ad un’attenzione aperta e presente.
Lo scopo è di permettere all’energia di trasformarsi secondo il suo percorso naturale, che passa attraverso tutti gli stati emotivi necessari prima di essere convertita in una pace di ordine più alto, di natura spirituale e di vibrazione più sottile.
Vemu Mukunda, in linea anche con la scienza occidentale contemporanea, afferma che l’osservazione consapevole delle manifestazioni dell’energia, trasforma queste stesse manifestazioni. Inoltre, la contemplazione del movimento energetico permette di ricondurlo ad uno stato di quiete simile a quello da cui ha avuto origine, ma di livello superiore.
di Adalberto Zappalà e Claudio Gevi
Adalberto Zappalà
Cultore e insegnante di Yoga, chitarrista e sitarista ha compiuto frequenti viaggi di studio in India. Si è diplomato in Musicoterapia con Vemu Mukunda ed ha al suo attivo numerose incisioni.
Claudio Gevi
Pianista ed insegnante di Metodo Feldenkrais. Ha studiato varie discipline inerenti lo studio dei rapporti tra l’uomo e il suono e tra la musica e il movimento. E’ coordinatore della sezione ricerca del Laris (Laboratorio per la Ricerca sul Suono)
Questo articolo è apparso su RIZA SCIENZE – DICEMBRE 1998
e su L’ETA’ DELL’ ACQUARIO – MAGGIO/GIUGNO 1999
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